“Cuori a traino”, l’impresa di Fabio Matacchiera e Giuseppe D’Andria

matacchiera_motonave_ridFabio Matacchiera e Giuseppe D’Andria, con la sola forza di braccia e gambe e senza l’ausilio di pinne, hanno trascinato a nuoto una motonave di 26 tonnellate con 100 bambini a bordo, attraversando il canale navigabile e passando sotto il ponte girevole tra gli applausi scroscianti della folla entusiasta.

L’impresa, battezzata “Cuori a traino”, è stata concepita per sollevare l’attenzione nazionale ed internazionale sull’inquinamento industriale a Taranto grazie ai crimini dell’Ilva, ma non solo.

La traversata è stata dedicata ad Alessandro Rebuzzi, un ragazzo di 16 anni morto il 2 settembre del 2012 per una fibrosi cistica.

Sull’imbarcazione e tra le migliaia di spettatori assiepati lungo i lati del ponte girevole, campeggiava a ripetizione la scritta “GRAZIE TODISCO”, a sostegno del GIP Patrizia Todisco e della magistratura tarantina che sta indagando sul disastro ambientale di Taranto.

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