
A Brindisi, due poliziotti sono indagati – per omicidio colposo – a causa della morte di un pregiudicato durante uno scontro a fuoco.
La sparatoria è avvenuta nella notte tra venerdì e sabato scorso per sventare una rapina.
Quando i poliziotti sono arrivati sul posto, in seguito ad una segnalazione, la banda, in base alla ricostruzione dei fatti, ha iniziato a sparare colpi di fucile e di pistola.
Dei cinque criminali uno è stato raggiunto da quattro colpi mortali esplosi in risposta dagli agenti.
Gli altri quattro complici sono fuggiti su un’Audi A6 che, spargendo sull’asfalto chiodi a tre punte, è riuscita a seminare le volanti.
L’iscrizione dei poliziotti nel registro degli indagati per omicidio colposo viene definito come un “atto dovuto”…
… un atto dovuto che, come non bastasse il trauma subito da costoro dall’aver vissuto una notte del genere, porta via soldi e sonno…
Fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/07/23/brindisi-due-poliziotti-indagati-per-la-morte-di-un-pregiudicato-durante-scontro-a-fuoco-per-sventare-una-rapina/4510704/


«Ne siamo sicuri, quando siamo andati via non c’era più nessuno in acqua». E’ la testimonianza di due giornalisti a bordo della motovedetta libica, una tedesca e un libico, che hanno assistito al salvataggio del gommone alla deriva. Si tratta di Nadja Kriewald della tv tedesca N-tv e Emad Matoug, freelance libico. Sostengono che quando le operazioni di salvataggio di 158 persone soo terminate non era riamasto più nessun corpo in mare. Lo leggiamo sul Messaggero. La versione che smentirebbe Open Arms era stata annunciata dalle fonti del Viminale, dopo le infami accuse all’Italia nel il tweet del fondatore della Ong iberica, Oscar Camps: «I libici hanno affondato la barca e lasciato morire una donna e il suo bambino. Sono assassini arruolati dall’Italia».





